VICEDIRIGENZA una storia infinita ed una scheda predisposta dal MIBAC

PREMESSA
Nell’ambito del progetto di riforma della PA., partito intorno agli anni ’90 del secolo scorso con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e di ridurne i costi, è stata attuata quella che, con termine atecnico, è indicata come la c.d. privatizzazione del pubblico impiego, ossia la parificazione, sotto il profilo normativo e tecnico-operativo, del lavoro pubblico con quello privatistico.
La scelta del legislatore di operare in questo senso è scaturita dalla percezione che buona parte delle disfunzioni dell’organizzazione e dell’azione amministrativa fossero addebitabili ad un regime normativo troppo rigido e garantista per il lavoratore pubblico e che, quindi, l’applicazione di principi e criteri mutuati dal mondo privatistico avrebbe prodotto effetti positivi sull’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa.
Al fine di spingere sempre più nella direzione di realizzare un’organizzazione pubblica efficiente ed efficace e della separazione tra politica ed amministrazione, è stata attuata anche la riforma della dirigenza e la creazione della vicedirigenza che dovrebbe rappresentare l’area dei quadri direttivi dell’Amministrazione italiana, al pari di quanto previsto nel mondo del lavoro privato.
La vicedirigenza viene introdotta nell’ordinamento pubblico dalla c.d. legge Frattini (legge 15 luglio 2002, n. 145, recante “Disposizioni per il riordino della dirigenza statale e per favorire lo scambio di esperienze e l’interazione tra pubblico e privato”), che ha aggiunto al D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, contenente “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, l’art. 17-bis, rubricato Vicedirigenza .
Detta disciplina, sebbene prevista dal 2002 da norma di rango primario, non ha ad oggi trovato attuazione.
La mancata attuazione è stata qualificata dal tribunale di Napoli (sezione lavoro, nella sentenza del 3 febbraio 2009) condotta inadempiente e come tale viene percepita da quei lavoratori pubblici che troverebbero nel compimento della previsione normativa il riconoscimento dell’impegno sempre più articolato che si richiede ai funzionari pubblici e vedono negata la loro posizione e professionalità dall’inadempimento dei rappresentanti delle parti contrattuali.
Ciò ha determinando un susseguirsi di contenziosi sul valore precettivo o programmatico della norma, peraltro decisi in maniera non uniforme dai giudici e conseguente diversità di comportamenti anche nella pubblica amministrazione, tant’è che alcune Regioni hanno già istituito la nuova area (Puglia, Liguria, Sicilia).
STATO DELL’ARTE
L’art. 17-bis del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, nel testo attualmente vigente, stabilsce: “ La contrattazione collettiva del comparto Ministeri disciplina l’istituzione di un’apposita separata area della vicedirigenza nella quale è ricompreso il personale laureato appartenente alle posizioni C2 e C3, che abbia maturato complessivamente cinque anni di anzianità in dette posizioni o nelle corrispondenti qualifiche VIII e IX del precedente ordinamento. In sede di prima applicazione la disposizione di cui al presente comma si estende al personale non laureato che, in possesso degli altri requisiti richiesti, sia risultato vincitore di procedure concorsuali per l’accesso alla ex carriera direttiva anche speciale. I dirigenti possono delegare ai vice dirigenti parte delle competenze di cui all’articolo 17”.
L’art. 10 comma 3 della legge 145 del 2002 stabilisce che: “la disciplina relativa alle disposizioni di cui al comma 3 dell’articolo 17, che si applicano a decorrere dal periodo contrattuale successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, resta affidata alla contrattazione collettiva, sulla base di atti d’indirizzo del Ministro per la funzione pubblica all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) anche per la parte relativa all’importo massimo delle risorse finanziarie da destinarvi”.
Pertanto, l’art. 10 ha rinviato la regolamentazione dell’istituzione di una nuova area al periodo contrattuale successivo a quello in corso, il 2002, essendo la data di entrata in vigore della legge quella di luglio 2002. Quindi, il periodo contrattuale successivo sarebbe andato a coincidere con il quadriennio successivo, 2006-2009.
In data 15-3-2006 il Dipartimento della funzione pubblica ha emesso l’atto d’indirizzo per il contratto collettivo nazionale quadro sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva delle amministrazioni dello Stato per il periodo 2006-2009,stabilendo che l’ARAN nell’occasione della stipula del presente contratto quadro dava attuazione a quanto previsto dall’art. 7 comma 3 della legge 145 del 2002 in ordine alla costituzione di un’apposita area per il personale della vice dirigenza
Nell’attuale fase di contrazione delle risorse, il legislatore è intervenuto in materia con una norma di interpretazione autentica finalizzata a produrre risparmi di spesa. Si tratta della legge 4 marzo 2009, n. 15 (recante “Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti”) che all’art. 8 prevede una “Norma interpretativa in materia di vice dirigenza” che recita: “L’articolo 17-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, si interpreta nel senso che la vicedirigenza è disciplinata esclusivamente ad opera e nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento, che ha facoltà di introdurre una specifica previsione costitutiva al riguardo. Il personale in possesso dei requisiti previsti dal predetto articolo può essere destinatario della disciplina della vicedirigenza soltanto a seguito dell’avvenuta costituzione di quest’ultima da parte della contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento. Sono fatti salvi gli effetti dei giudicati formatisi alla data di entrata in vigore della presente legge.”
In ordine all’art. 8 della L.n. 15/2009, norma c.d. interpretativa, sottolineato chesolo in questa ipotesi l’applicabilità avrebbe efficacia retroattiva, si rileva che tale disposto conferma semplicemente il profilo dell’art. 39 della Costituzione, sottolineando la funzione di rappresentanza delle OO.SS. (di ambo le parti) alle quali è demandata la funzione di contrattazione collettiva come compito esclusivo.
Infatti, appare evidente che la norma menzionata possa attribuire alla contrattazione collettiva la regolamentazione materiale della vice dirigenza ex art. 17 bis Dgls 165/01, mantenendo comunque la natura precettiva prefigurata dal legislatore del 2002 e non semplicemente la ratio programmatica.
Il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (di Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.) non ha modificato l’art. 17 bis del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, che resta ad oggi la disciplina fondamentale.
L’art. 17-bis stabilisce che “ La contrattazione collettiva del comparto Ministeri disciplina l’istituzione di un’apposita separata area della vice dirigenza”.
La previsione in un norma di rango primario di “un’apposita area separata” per la vicedirigenza rappresenta la volontà del legislatore di non ricomprendere questa categoria nel Contratto di comparto, bensì in una contrattazione specifica, nell’impossibilità di definire il rapporto di lavoro del personale direttivo mediante gli strumenti utilizzati dal contratto del personale livellato, in quanto il personale direttivo espleta compiti più vicini a quelli del dirigente piuttosto che a quelli degli impiegati.
In ordine all’attività istituzionale tesa alla predisposizione degli atti di indirizzo all’Agenzia per la rappresentanza delle pubbliche amministrazioni, ai fini dell’istituzione dell’area della vice dirigenza, il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, con risposta scritta, pubblicata lunedì 1 marzo 2010 nell’allegato B della seduta n. 291 all’Interrogazione 4-05740 presentata da Luigi Bobba, ha precisato che “il Dipartimento funzione pubblica, in qualità di comitato di settore, ha adempiuto attraverso l’emanazione di un apposito atto di indirizzo all’Agenzia per le rappresentanze delle pubbliche amministrazioni, del 15 marzo 2006 (atto quadro sulla composizione dei comparti di contrattazione), in cui era contenuta una precisa indicazione per la costituzione dell’area vicedirigenziale nel comparto Ministeri. Analogamente si è disposto attraverso l’atto di indirizzo del 7 maggio 2007, relativa al Contratto collettivo nazionale del lavoro del comparto Ministeri 2006-2009”.
Poiché secondo la norma interpretativa dell’art. 17 bis la contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento “ ha facoltà di introdurre una specifica previsione costitutiva al riguardo” e preso atto dal sito ARAN (comunicato del 21 settembre 2010) che è in corso la trattativa relativa al contratto collettivo quadro per la definizione dei comparti di contrattazione e aree dirigeziali triennio 2010 – 2012, appare urgente sollecitare l’Amministrazioni e le OOSS perché avviino la trattativa per l’istituzione dell’apposita area.
In proposito, vanno verificate le resistenze delle parti sociali e considerate le possibili ripercussioni per l’Amministrazione e per le rappresentanze sindacali.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto sopra esposto si invita perciò l’Amministrazione ad attivare la procedura per l’avvio del confronto con le OO.SS., come da normativa vigente.
SENTENZE FAVOREVOLI
Sentenza Tribunale Sentenza Tribunale di Roma n.4399/08;
Sentenza Tribunale di Roma n. 12847/2009;
Sentenza Tribunale dell’Aquila 229/10
Sentenza Tribunale di Napoli n. 1276/10 del 19.1.2010
UNA LINEA INTERPRETATIVA SEGUITA DAL TRIBUNALE DI ROMA, CHE DISAPPLICA LA LEGGE 15/2009 E RICONOSCE LA TITOLARITA’ DELLA VICEDIRIGENZA COME DIRITTO SOGGETTIVO, RIMETTE TUTTO IN DISCUSSIONE.
INOLTRE LA SENTENZA n. 229/2010 del Tribunale di L’Aquila, del 7 luglio 2010, ha accolto il ricorso di alcuni dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e per l’effetto ha dichiarato il diritto dei ricorrenti a essere inquadrati nell’area della vicedirigenza di cui all’art. 17 bis del D.Lgs. n. 165/01 “con tutte le conseguenze giuridiche ed economiche”. La sentenza 229/2010 segue le n. 97/2010, 98/2010, 99/2010 e 167/2010 dello stesso Tribunale di L’Aquila che pure hanno ritenuto che la pubblica amministrazione si è mostrata inadempiente.

SENTENZA n. 229/2010 DEL TRIBUNALE DI L’AQUILA DEL 7 LUGLIO 2010 …

SENT. 229/10
r.g. 566/08
CRON. 1455/10
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI L’AQUILA
Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di L’Aquila dr. Italo Radoccia, visto l’art. 281 sexies, nella causa civile di prima istanza iscritta al numero in epigrafe del Ruolo Generale Affari Contenziosi
TRA
……., – ricorrenti
elettivamente domiciliati in L’Aquila alla via … presso lo studio dell’Avv. …. e rappresentato e difeso dall’avv….. giusta delega in atti;
E
Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti – contumace
Oggetto: inquadramento superiore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA E CONTESTUALE MOTIVAZIONE
Il ricorso è fondato e merita accoglimento per le ragioni di seguito esposte.
I ricorrenti hanno agito in giudizio chiedendo il diritto alla qualifica ex art. 17 bis del D.Lgs. 165/01, introdotto dall’art. 7 comma 3 della legge 145/02 che prevede la figura della Vicedirigenza.
In base alla citata norma, infatti, la contrattazione collettiva del Comparto Ministeri disciplina l’istituzione di un’apposita area della vicedirigenza nella quale è ricompreso il personale laureato appartenente alle posizioni C2 e C3 che abbia maturato complessivamente cinque anni di anzianità in dette posizioni o nelle corrispondenti qualifiche VIII e IX.
L’art. 10 comma 3 della legge 145 del 2002 stabilisce che: “la disciplina relativa alle disposizioni di cui al comma 3 dell’art. 17, sopra citato, che si applicano a decorrere dal periodo contrattuale successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, resta affidata alla contrattazione collettiva, sulla base di atti d’indirizzo del Ministro per la funzione pubblica all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) anche per la parte relativa all’importo massimo delle risorse finanziarie da destinarvi.
Pertanto l’articolo 10 differiva la regolamentazione dell’istituzione di una nuova area al periodo contrattuale successivo a quello in corso, quale il 2002, essendo la data di entrata in vigore della legge quella di luglio 2002. Quindi il periodo contrattuale successivo sarebbe andato a coincidere con il quadriennio successivo, 2006-2009.
In ottemperanza a quanto disposto da tale ultimo articolo il Dipartimento della funzione pubblica ha emesso l’atto di indirizzo per il contratto collettivo nazionale quadro sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva delle amministrazioni dello Stato per il periodo 2006-2009, stabilendo che l’ARAN nell’occasione della stipula del presente contratto quadro dava attuazione a quanto previsto dall’art. 7 comma 3 della legge 145 del 2002 in ordine alla costituzione di un’apposita area per il personale della vicedirigenza e che circa la decorrenza dell’inquadramento va considerato quanto disposto dall’art. 10 della legge 145 del 2002 che stabilisce che le disposizioni in oggetto si applicano a decorrere dal periodo contrattuale successivo a quello in corso che dovrà essere fatto coincidere con la stipula dei contratti collettivi relativi al quadriennio 2006-2009 e primo biennio 2006-2007.
Solo con la legge 266 del 2005 è stata poi disposta la copertura di spesa per l’attuazione dell’art. 17 bis citato.
Sulla base di tali disposizioni appare evidente che all’art. 17 bis non può essergli riconosciuta una portata precettiva proprio perchè il legislatore ha voluto prevedere una fattispecie graduale a formazione progressiva demandata all’autonomia negoziale sulla base dell’atto di indirizzo posto in essere dal Ministero.
Il diritto della parte ricorrante nasce solo nel momento in cui si perfeziona l’iter con l’emanazione del sopra indicato atto di indirizzo, intervenuto nel marzo 2006, senza il quale la contrattazione collettiva non avrebbe potuto intervenire a disciplinare la materia a essa demandata.
Si può dunque ritenere che solo a seguito dell’emanazione del predetto atto si possa parlare di diritto dei ricorrenti ad ottenere l’inquadramento nella qualifica della vicedirigenza essendo a quella data intervenuta la copertura finanziaria e non avendo, invece, la contrattazione disciplinato l’area nella tornata contrattuale 2006-2009.
Pertanto, proprio dalla mancata regolamentazione dell’area della vicedirigenza con il CCNL 2006-2009 la P.A. si è mostrata inadempiente a quanto demandato e dal termine imniziale di validità del CCNL invocato nasce la responsabilità in capo all’amministrazione relativa al mancato riconoscimento ai ricorrenti del diritto all’inquadramento, pertanto non può non affermarsi la nullità del contratto collettivo nella parte in cui non prevede alcunchè.
I ricorrenti hanno maturato il diritto all’acquisizione nel quadriennio 2006-2009 allorchè siano trascorsi 5 anni dall’ingresso nella qualifica C2 ovvero C3 e in tale caso dal giorno 19/7/2007, come risulta documentalmente provato.
In ragione della novità giuridica della materia e del prevedibile contrasto giurisprudenziale, dichiara integralmente compensate tra le parti le spese di lite.
P.Q.M.
Definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso e per l’effetto dichiara il diritto dei ricorrenti a essere inquadrati nell’area della vicedirigenza di cui all’art. 17 bis del D.Lgs. n. 165/01 con tutte le conseguenze giuridiche ed economiche; dichiara interamente compensate tra le parti le spese di lite.
Così deciso a L’Aquila, nell’udienza del 7/7/2010.
Il Giudice Dott. Italo Radoccia

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INCREDIBILEEEEEEE……….

 

Nel
2007 organizzammo ben due ricorsi al Capo dello Stato contro il bando
di concorso del ministero per i beni e le attività culturali per …..
varie qualifiche nel ruolo dei dirigenti (nello specifico architetti
Soprintendenti) di cui non si seppe nulla, passarono gli anni
partecipammo al concorso ed impugnammo anche la graduatoria, ma questa
volta depositammo il tutto direttamente al Consiglio di Stato insieme
con la copia del precedente ricorso contro il bando “illo tempore”
depositato al Mibac.

Il Consiglio di Stato richiese al ministero
le motivazioni per le quali non avesse mai inoltrato le controdeduzioni
al primo ricorso (nei termini di legge), fissando l’udienza di merito
il 24 maggio 2009.

Ora dopo quasi un anno il CdS pubblica la
sentenza allegata contraria ai ricorrenti, sostenendo tra le altre
argomentazioni che non sia stato impugnato il bando.

Ma guarda
caso, il ricorso presentato è avverso:

a) il bando e
l’integrazione del bando;

b) le graduatorie;

c) le nomine
della commissione di concorso;

d) tutti gli ulteriori e diversi
provvedimenti.

Le ragioni della reiezione – che consta di circa 4
paginette per scrivere le quali il Consiglio di Stato ha impiegato
circa un anno dalla adunanza (“udienza”) del 27 maggio 2009 – secondo
me il livello del contenuto della decisione è pari a quello della forma
con la quale si indirizza la sentenza alla “Direzione Genitale”

Chissà se il ministro Bondi e il ministro Brunetta (nonostante i tagli)
siano a conoscenza dell’esistenza di questa nuova Direzione
ministeriale.

Il commento lo lasciamo ai lettori, ma la domanda
nasce spontanea: è possibile, in uno stato di diritto, che il ministero
riceva due ricorsi al Capo dello Stato, uno a firma USPPI
TECSTATministeri ed uno a firma di 7 architetti dell’amministrazione
entrambi, regolarmente acquisiti e protocollati e non adempia
tempestivamente al deposito, in modo tale da far decorrere più di un
anno dalla data della sua proposizione?

Possibile che nella
sentenza si sostenga che non sia stato impugnato il bando e si richiami
ad un indefinito e non noto parere ministeriale del 1 aprile 2009 (che
possibilmente chiederemo di acquisire).

Inoltre vorremmo sapere
perché non c’è risposta al ricorso dell’USPPI, chi ha deciso di non
rispondere?

Il segretario Generale (o forse Genitale)
Arch.
Danilo De Girolamo

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ERRATA CORRIGE

A volte la fretta e l’amarezza ci fanno perdere la lucidità
necessaria, quanto affermato nel precedente post può dare adito a
fraintendimenti circa l’atteggiamento delle organizzazioni sindacali,
debbo correggermi della generalizzazione dalla quale si poteva intendere
che tutte le sigle fossero contrarie al riconoscimento della vice
dirigenza, infatti si distinguono la posizione della nostra federazione,
come dell USPPI
e della UILBAC circolare 1288 , in
date non sospette.

Chiaramente sono ancora in corso di definizione
i ricorsi promossi dalla UILBAC.

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Chi figlio dell’oca bianca …… e chi figliastro.

Appare sempre più difficile, se
non impossibile, avere giustizia in questo paese, anche per cose stupide e di
scarsa importanza, come il riconoscimento giuridico della vicedirigenza per il
lavoro svolto in 30 anni nella pubblica amministrazione, o la regolarità di un
concorso alla dirigenza ecc. ecc.

Quando lo Stato si comporta
peggio del più becero datore di lavoro privato, al lavoratore non resta che
ricorrere ai sindacati e al magistrato.

Purtroppo nella giungla delle
regole si può sempre usare quella norma o interpretazione più favorevole
all’amministrazione e quella più sfavorevole verso il cittadino.

Sono decenni che i funzionari del
ministero per i beni e le attività culturali cercano di vedere riconosciuti
parte dei loro diritti di lavoratori, di spina dorsale della pubblica
amministrazione e al contrario si scontrano continuamente con il muro di gomma
dell’apparato.

Se da una parte si tenta di far
passare, infilato nel provvedimento sulla protezione civile, un’articolo su
misura per due dirigenti generali, dall’altro aspettiamo dal 24 maggio 2009 la
sentenza del  Consiglio di Stato
sul ricorso contro l’ultimo concorso a dirigenti del Mibac, lentezza che ha
consentito, nell’attesa, all’amministrazione di assumere tutti i vincitori e
gli idonei, senza che sia stata fatta chiarezza.

Dal 2001 aspettiamo
l’applicazione della norma sulla vicedirigenza, consapelvomente e colpevolmente
elusa dall’amministrazione, dalla funzione pubblica con la connivenza delle
sigle sindacali, alcune sentenze favorevoli avevano alimentato qualche speranza
di ottenere giustizia, ora questa del giudice del lavoro ci costringe a nuove
spese ed ad un nuovo ricorso in appello.

Quello che il Giudice sembra non
aver compreso è che il pubblico funzionario oggi è sottoposto alla legge per i
doveri, ma per i diritti non è ne dipendente pubblico ne dipendente privato,
infatti non gli sono riconosciuti ne il trattamento giuridico ne quello
economico.

Ma la legge vale sempre o vale
solo se i sindacati e l’Aran sono d’accordo, oppure vale solo quando si deve togliere ai lavoratori e non
quando deve dare.

Da anni il dirigente ha avuto un
congruo riconoscimento economico per le responsabilità personali attribuitegli
dalla legge negli anni, mentre nulla é dovuto per le nuove e non minori
responsabilità (e nemmeno previste nei contratti di lavoro) per tutti i
funzionari che rischiano di pagare anche economicamente per errori spesso
dovuti al sovraccarico di lavoro anche per le carenze della pubblica
amministrazione.

Adesso ci vediamo costretti a
fare ricorso anche contro la norma sull’incentivo alla progettazione nei lavori
pubblici, il famoso 2% della Merloni, che nel tempo era diventato l’unico
incentivo anche per la sicurezza il collaudo e per tutti i collaboratori ed era
entrato a regime dopo anni e dopo lunghe contrattazioni e accordi sindacali di
tutti i livelli, ora il Governo ha pensato bene di ridurlo al solo 0,5%
riservando il restante 1,5% ad un fondo per i dirigenti generali che è
universalmente risaputo come partecipino attivamente all’attività dei
progettisti.

Tutto ciò senza che nessuna sigla
sindacale procedesse all’impugnativa.

Basti pensare a come sia
umiliante, ad esempio, pensare di incentivare per un’opera di restauro di
300.000 euro, il progettista, il direttore dei lavori, il collaudatore, il rup,
il coordinatore per la sicurezza in fase di progetto ed in fase di esecuzione,
il geometra, il collaboratore amministrativo si debbono dividersi, tasse
escluse, in base a precise quote fissate dalla contrattazione sindacale, la
bella cifra di  € 1000 (circa 100
euro cadauno) per mesi di lavoro.

Senza vergogna!

Ma per tornare alla
vicedirigenza, la decisione della dott.ssa Emili si distingue per essere di orientamento
contrario ad altre tre sentenze dello stesso Tribunale di Roma  (s.n. 
4399/2008  e 12847/2009 e la recentissima sent. n.4663/2010) ed è in
contrasto con altrettante sentenze del Tribunale di Napoli
(s.n. 15419/2008 e s.n. 1406/2009).

Tutti provvedimenti
giurisdizionali che hanno deciso ricorsi identici a questo e tutti patrocinati
dai nostri stessi legali (con l’eccezione della sent. n. 12847/09).

In tali decisioni le
amministrazioni resistenti sono state condannate a inquadrare i lavoratori
ricorrenti nella qualifica di vicedirigente.

La sentenza in oggetto parrebbe
non aver tenuto conto dell’intervenuta abrogazione della norma interpretativa,
ad opera dell’art. 33 D.Lgs. 150/2009 (c.d. riforma Brunetta) che ha
espressamente introdotto il carattere di imperatività della vicedirigenza (art.
17bis D.Lgs 165/2001).

La decisione sfavorevole
sembrerebbe sempre ignorare gli effetti che il comma 3-bis art. 2, D.Lgs.
165/2001 (come introdotto dalla lett. c D.Lgs. n. 150/09) ha avuto sui CCNL.

Quindi non ci rimane altro che
impugnare la sentenza di rigetto presso la Corte di Appello di Roma entro il
prossimo 3 giugno 2010.

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SIAMO ALLE SOLITE ……… senza parole

 

COORDINAMENTO NAZIONALE UIL BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Via del Collegio Romano, 27 – 00186 Roma Tel 06/67232361 – 6792933
fax 6782911 – E – Mail uilbac@tiscali.it sito internet
http://www.uilbac.it

COMUNICATO STAMPA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE UIL BENI E ATTIVITA CULTURALI

“APPELLO DI CERASOLI A FINI, BERLUSCONI, LETTA E PARTITI PER STRALCIO
NORMA AD PERSONAM DAL DECRETO SULLA PROTEZIONE CIVILE”
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL BENI E ATTIVITÀ CULTURALI GIANFRANCO
CERASOLI HA LANCIATO UN APPELLO AL PRESIDENTE DELLA CAMERA ON G.FINI ,
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO BERLUSCONI , AL SOTTOSEGRETARIO LETTA , AI
MINISTRI BONDI E BRUNETTA AI CAPIGRUPPO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
AFFINCHÉ SIA STRALCIATA DAL DECRETO SULLA PROTEZIONE CIVILE LA NORMA AD
PERSONAM INSERITA AL SENATO PER STABILIZZARE NEI RUOLI DELLA DIRIGENZA
GENERALE DEL MIBAC, IL CAPO DI GABINETTO DI BONDI SALVATORE NASTASI.
NELLA LETTERA CERASOLI RICHIAMA LA GRAVITÀ DI UN UNA NORMA CHE INVECE
DI GARANTIRE L’ESERCIZIO DELLA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN
REALTÀ LA PENALIZZA GRAZIE AL TAGLIO DEI POSTI DI SOPRINTENDENTI, E
DIRETTORI DI ARCHIVIO E BIBLIOTECHE CHE SARANNO UTILIZZATI PER
GARANTIRE LA COPERTURA ECONOMICA DELLA DISPOSIZIONE.CERASOLI PERALTRO
DICHIARA CHE ” QUESTA NORMA È GRAVE E RIENTRA NELLA MANCANZA DELLA
MORALE E DELL’ETICA SMARRITA DA TALUNI RAPPRESENTATI DELLE ISTITUZIONI
CHE AL CONTRARIO DOVREBBERO ESSERE GARANTI DELLE REGOLE E DELLA
LEGALITÀ.
CERASOLI CONTINUA AFFERMANDO CHE ” L’INSEGNAMENTO ED IL MESSAGGIO CHE
VIENE DATO È DEVASTANTE PER I MILIONI DI GIOVANI IN CERCA DI LAVORO E
DI TUTTI I PRECARI CHE CI SONO IN ITALIA .
E’ CONCLUDE ” MI AUGURO CHE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA NONCHÉ LO STESSO
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ABBIANO LA SENSIBILITÀ DI STRALCIARE TALE
DISPOSIZIONE”
ROMA 16 FEBBRAIO 2010
L’UFFICIO STAMPA

ZCZC ADN0564 3 CUL 0 ADN CAR NAZ BENI CULTURALI: CERASOLI (UIL),
STRALCIARE NORMA AD PERSONAM PER STABILIZZARE RUOLI = ‘INVECE DI
GARANTIRE L’ESERCIZIO DELLA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE LA
PENALIZZA’ Roma, 16 feb. – (Adnkronos) – “Stralciare dal decreto sulla
Protezione Civile la norma ad personam inserita al Senato per
stabilizzazione nei ruoli della Dirigenza Generale del Mibac”. E’
quanto chiede il segretario generale della Uil Beni Culturali,
Gianfranco Cerasoli, in una lettere rivolta al Presidente della Camera
dei Deputati, Gianfranco Fini, al Presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, al Sottosegretario Gianni Letta, ai ministri Sandro Bondi e
Reanto Brunetta e ai capigruppo della Camera dei Deputati. Cerasoli
richiama “la gravita’ di un una norma che invece di garantire
l’esercizio della Tutela del Patrimonio Culturale in realta’ la
penalizza grazie al taglio dei posti di Soprintendenti, e Direttori di
Archivio e Biblioteche che saranno utilizzati per garantire la
copertura economica della disposizione”. “Questa norma e’ grave –
sostiene Cerasoli -L’insegnamento ed il messaggio che viene dato e’
devastante per i milioni di giovani in cerca di lavoro e di tutti i
precari che ci sono in Italia. Mi auguro – conclude – che il Presidente
della Camera nonche’ lo stesso Presidente del Consiglio abbiano la
sensibilita’ di stralciare tale disposizione”. (Clt/Col/Adnkronos) 16-
FEB-10 14:42 NNNN

Al Presidente della Camera

On Gianfranco Fini

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

On Silvio Berlusconi

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione

On Renato Brunetta

Al Ministro per i Beni e Attività Culturali

Sen. Sandro Bondi

Al Sottosegretario

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Dott Gianni Letta

Ai Capi Gruppo Parlamentari

Alle Commissioni Parlamentari

Loro sedi

Prot:6944/2010

Servizio: Segreteria Generale

Oggetto:D.L. 195/09 – A.C. 3196 Appello Beni Culturali

La scrivente Organizzazione Sindacale ritiene doveroso segnalare
all’attenzione delle autorità in indirizzo un aspetto del decreto legge
195/09 A.C. 3196 in corso d’esame presso la camera dei Deputati
relativamente alle modifiche apportate in prima lettura dal Senato
della Repubblica all’articolo 14 (Personale del Dipartimento della
protezione civile) che autorizza tale Dipartimento ad avviare procedure
straordinarie di reclutamento in deroga ai limiti stabiliti dalle
disposizioni vigenti ,di personale a tempo indeterminato, riguardanti
il personale già titolare di contratto a tempo determinato o di
collaborazione coordinata e continuativa, “per fronteggiare le
crescenti richieste d’intervento in tutti i contesti di propria
competenza.

Al Senato con un emendamento del relatore, la previsione relativa
alle “procedure straordinarie di reclutamento” è stata allargata ,
“anche con riferimento alle complesse iniziative in atto per la tutela
del patrimonio culturale”.

Tale allargamento in realtà non ha nulla a che vedere con le
“complesse iniziative in atto per la tutela del patrimonio culturale”
poiché in realtà serve esclusivamente a stabilizzare una sola persona
nei ruoli del Ministero per i Beni e Attività Culturali quale l’attuale
Capo di Gabinetto dott Salvatore Nastasi dal momento che è l’unico in
possesso di incarico di funzione dirigenziale di livello generale , ai
sensi dell’articolo 19, comma 6, del D.Lgs. 165/2001 ed è l’unico
soggetto che ha maturato, alla data di entrata in vigore della legge di
conversione, almeno cinque anni di anzianità nell’incarico.

Ora già il ricorso a procedure in deroghe per il reclutamento di
personale lascia molto perplessi per esempio rispetto ad altre
situazioni emergenziali e di precariato presenti nella Pubblica
Amministrazione, ma è molto grave che sia stata inserita una norma ad
personam derogatoria poiché sarebbe interessante che qualcuno
spiegasse, ad esempio il Ministro per i Beni e Attività Culturali
nonché lo stesso Ministro Brunetta quali sono le complesse iniziative
in atto per la tutela del patrimonio culturale che rendono emergenziali
la norma per stabilizzare il Capo di Gabinetto.

Del resto, basta leggere la disposizione per comprendere tutte le
contraddizioni poiché per la copertura degli oneri si prevede che
avvenga “ mediante l’indisponibilità di corrispondenti posti di
dirigente di seconda fascia effettivamente coperti da accertare con
decreto del Ministro competente, da registrare alla Corte dei Conti” .

Questo significa, come in realtà tale operazione penalizza proprio
la tutela del patrimonio culturale visto che occorrerà tagliare almeno
2/3 posti di quanti sono quotidianamente lasciati soli come i
Soprintendenti i Direttori di Archivi e Biblioteche.

A ciò si aggiunge la riflessione più generale e cioè se tali
provvedimenti non siano allo stesso modo riconducibili a questioni di
moralità e di etica rispetto agli insegnamenti ed ai messaggi che
dovrebbe arrivare dalle Istituzioni e da chi le rappresenta , ai
giovani che non hanno un lavoro e ai tanti precari che da anni
aspettano una risposta .

Non è possibile contrabbandare una norma scritta per una sola persona per la TUTELA del patrimonio culturale !

Questo sta ingenerando una rivolta silenziosa all’interno del Mibac
con Dirigenti e funzionari che pur continuando a lavorare si dicono
sdegnati, mortificati e offesi .

Per questo la Uil rivolge al Presidente della Camera , al Presidente
del Consiglio ai Ministri interessati e a tutti i gruppi Parlamentari ,
l’appello affinché tale norma sia stralciata dal provvedimento in esame
.

Roma 16 febbraio 2010

Gianfranco Cerasoli

Segretario Generale

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L’ISTITUTO CENTRALE PER IL RESTAURO SOTTO SFRATTO

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’ALLARME PER L’ENNESIMO ATTACCO AD UNA CENTRALE ISTITUZIONE DEL MIBAC


 

Cari Colleghi,
vi segnalo una vicenda estremamente grave per la cultura italiana.
L’Istituto Centrale per il Restauro –ICR- (a cui recentemente era stata
modificata la denominazione originaria – e oramai
storicizzata – in Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro
-ISCR), alla fine del prossimo mese di febbraio, con sfratto esecutivo richiesto
dall’ente proprietario dei locali, sarà costretto a lasciare la sua sede
di San Pietro in Vincoli, nella quale era stato fondato 70 anni fa.

La complessa questione di una nuova sede per l’ICR si trascina da decenni
ed è a rischio la sopravvivenza di una delle più prestigiose istituzioni
italiane, riferimento fondamentale nell’intero panorama internazionale e
al centro del processo di modernizzazione del campo disciplinare del
restauro avvenuto nel Novecento.

L’ISCR dovrà compiere un trasloco definitivo in ambienti provvisori. La
riapertura della Scuola del Restauro potrebbe essere rimandata,
l’efficienza delle strutture tecnico-scientifiche potrebbe risultare
fortemente compromessa.

Per arrestare tale gravissimo processo, che si rifletterà negativamente
sul prestigio italiano nel campo del restauro, oltre che più in generale
sul sistema della tutela del Patrimonio Culturale del Paese, è stata
proposta una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano.

La Lettera Aperta, alla quale, se credete, potete aderire, è stata
registrata sul sito internazionale GoPetition, al seguente indirizzo:

http://www.gopetition.com/online/33441.html

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Dopo il TAR….divo, aspettiamo con santa pazienza la sentenza di merito al CdS.

Attendiamo con doveroso e rispettoso silenzio
che il Consiglio di Stato si esprima nel merito del Ns 2° ricorso al
Capo dello Stato sull’ultimo concorso a 11 posti di soprintendente
architetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, iniziato
nel 2007 con Rutelli e finito degnamente con Bondi con oltre 400
concorrenti, di cui solo 44 tra vincitori ed idonei che si stanno
susseguendo nelle nomine.

I primi due ricorsi contro il bando uno a firma tecstatministeri ed
uno a firma di 9 architetti, depositati al Ministero, non hanno avuto
il giusto seguito previsto dalla legge in quanto sarebbero stati
smarriti.

Il secondo contro la graduatoria provvisoria e solo a firma dei
soliti 9 di cui nessun ammesso, è stato depositato insieme alla copia
del primo al CdS ed é dal 24 maggio 2009, data di fissazione del
merito, che aspettiamo la sentenza.

Uno degli innumerevoli  altri ricorsi giace al tar, che con
ordinanza ha chiesto la notifica a tutti i 44 ammessi e fissato il
merito a marzo 2010.

In compenso nuova grande vittoria davanti al
Giudice del Lavoro del Veneto che ha riconosciuto la fondatezza del
ricorso di un primo gruppo di colleghi per il riconoscimento del ruolo
ad esaurimento con il pagamento degli arretrati degli ultimi 10.

Cosa giusta e sentenza a breve ma che vedrà sempre l’opposizione
dell’Amministrazione sino all’ultimo grado di giudizio e purtroppo la
resistenza delle stesse organizzazioni sindacali confederali.

Aspettiamo anche la sentenza sul ricorso per la vicedirigenza,
promosso anche da UILBAC, di cui non conosciamo gli sviluppi recenti.

A breve partiranno gli altri ricorsi su Roma e sul resto d’italia.

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ELENCO 2

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA

Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria – con sede a Genova FILIPPO MARIA GAMBARI

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria – con sede a Genova GIORGIO ROSSINI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Liguria – con sede a Genova BRUNO CILIENTO

Soprintendenza archivistica per la Liguria – con sede a Genova FRANCESCA IMPERIALE

Archivio di Stato di Genova PAOLA CAROLI

Biblioteca universitaria di Genova MARINA BUTTO 

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA

Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia – con sede a Milano RAFFAELLA POGGIANI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Milano,
Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese – con sede a
Milano; ALBERTO ARTIOLI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia,
Cremona e Mantova – con sede a Brescia ANDREA ALBERTI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province
di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese –
con sede a Milano MARINA BANDERA

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province
di Mantova, Brescia e Cremona – con sede a Mantova FILIPPO TREVISANI

Soprintendenza archivistica per la Lombardia – con sede a Milano MAURIZIO SAVOJA

Archivio di Stato di Milano MARIA BARBARA BERTINI

Archivio di Stato di Mantova DANIELA FERRARI

Biblioteca nazionale Braidense di Milano AURELIO AGHEMO   

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLE MARCHE

Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche – con sede ad Ancona GIULIANO DE MARINIS

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche – con sede ad Ancona GIORGIO COZZOLINO

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche – con sede ad Urbino ALDO CICINELLI

Soprintendenza archivistica per le Marche – con sede ad Ancona PAOLO TOSTI CROCE 

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL MOLISE

Soprintendenza per i beni archeologici del Molise – con sede a Campobasso ALFONSINA RUSSO

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise – con sede a Campobasso STEFANO D’AMICO

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Molise – con sede a Campobasso DANIELE FERRARA

Soprintendenza archivistica per il Molise con sede a Campobasso ELENA GLIELMO 

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE

Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e del Museo antichità egizie – con sede a Torino EGLE MICHELETTO

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Torino,
Asti, Cuneo, Biella e Vercelli – con sede a Torino GIANNI BOZZO

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Novara,
Alessandria e Verbano-Cusio-Ossola – con sede a Novara LUISA PAPOTTI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte – con sede a Torino CARLA ENRICA SPANTIGATI

Soprintendenza archivistica per il Piemonte – con sede a Torino MICHELA PROCACCIA

Archivio di Stato di Torino MARCO CARASSI

Biblioteca nazionale universitaria di Torino ROBERTO DI CARLO 

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia – con sede a Taranto TERESA ELENA CINQUANTAQUATTRO

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bari,
Barletta-Andria-Trani e Foggia – con sede a Bari MARIA COSTANZA
PIERDOMINICI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Lecce,
Brindisi e Taranto – con sede a Lecce interim di MARIA COSTANZA
PIERDOMINICI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia – con sede a Bari FABRIZIO VONA

Soprintendenza archivistica per la Puglia – con sede a Bari MARIA CAROLINA NARDELLA

Archivio di Stato di Bari EUGENIA VANTAGGIATO

Biblioteca nazionale di Bari MARINA PANETTA     

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA SARDEGNA

Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano – con sede a Cagliari MINOJA MARCO

Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro – con sede a Sassari BRUNO MASSABO’

Soprintendenza
per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano – con sede a
Cagliari GABRIELE TOLA

Soprintendenza
per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro – con sede a
Sassari interim di GABRIELE TOLA

Soprintendenza archivistica per la Sardegna – con sede a Cagliari CONGELATA

Archivio di Stato di Cagliari MARINELLA FERRAI COCCO ORTU 

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA

Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana – con sede a Firenze FULVIA LO SCHIAVO

Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Firenze[3], Pistoia e Prato – con sede a Firenze ALESSANDRA MARINO

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Siena e Grosseto – con sede a Siena EMANUELA CARPANI

Soprintendenza
per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici di Arezzo – con sede ad Arezzo AGOSTINO BURECA

Soprintendenza
per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno – con sede a Pisa
GUGLIELMO MALCHIODI

Soprintendenza
per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici per le province di Lucca e Massa Carrara – con sede a
Lucca interim di GUGLIELMO MALCHIODI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di
Siena e Grosseto – con sede a Siena GABRIELE BORGHINI

Soprintendenza archivistica per la Toscana – con sede a Firenze DIANA TOCCAFONDI

Archivio di Stato di Firenze CARLA ZARRILLI

Archivio di Stato di Lucca ( interim )

Archivio di Stato di Pisa ( congelato)

Archivio di Stato di Siena interim a CARLA ZARRILLI

Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze MARIA PRUNAI FALCIANI

Biblioteca statale di Lucca MARCO PAOLI   

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA

Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria – con sede a Perugia BALDELLI GABRIELE

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria – con sede a Perugia ANNA MARIA DI BENE

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria – con sede a Perugia VITTORIA GARIBALDI

Soprintendenza archivistica per l’Umbria – con sede a Perugia MARIO SQUADRONI

Archivio di Stato di Perugia PAOLO FRANZESE  

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO

Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto – con sede a Padova VINCENZO TINE’

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e laguna – con sede a Venezia; RENATA CODELLO

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Venezia,
Belluno, Padova e Treviso – con sede a Venezia SABRINA FERRARI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Verona,
Rovigo e Vicenza – con sede a Verona interim di ANDREA ALBERTI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia[4], Belluno, Padova e Treviso – con sede a Venezia ANNA MARIA SPIAZZI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di
Verona, Rovigo e Vicenza – con sede a Verona FABRIZIO MAGANI

Soprintendenza archivistica per il Veneto – con sede a Venezia TERENZONI IRILDE

Archivio di Stato di Venezia RAFFAELE SANTORO

Biblioteca nazionale Marciana di Venezia MARIA LETIZIA SEBASTIANI

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l’elenco aggiornato 1

RIPORTIAMO INTERAMENTE L’INFORMATIVA DELLA UILBAC CON I
NOMINATIVI DEI NUOVI DIRIGENTI E LA CONFERMA DEI PRECEDENTI, A TUTTI I
SINCERI AUGURI DI BUON LAVORO.

IL SEGRETARIO GENERALE

ARCH.DANILO DE GIROLAMO


COORDINAMENTO NAZIONALE UIL BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Via
del Collegio Romano, 27 – 00186 Roma Tel 06/6723361 – 6792933 fax
6782911 – E – Mail uilbac@tiscali.it    sito
internet http://www.uilbac.it

Circolare N° 1378

Del 27 /08/2009


ISTITUTI DI SECONDA FASCIA L’ELENCO COMPLETO DELLE NOMINE DEI DIRIGENTI E GLI SCENARI A MEDIO TERMINE DELLA DIRIGENZA 

Tranne
qualche piccola variazione che potrebbe esserci all’ultimo momento , il
quadro delle nomine che riportiamo, di Soprintendenti, Direttori di
Archivi e Biblioteche nonché dei servizi delle Direzioni Generali e del
Segretariato è ormai completato.

Tuttavia
la partita delle nomine e dei cambiamenti non si esaurisce con questa
tornata poiché già da settembre vi saranno ulteriori pensionamenti e
quindi altri incarichi ad interim che verranno attribuiti.Tra i nomi
che vedete taluni interim sono già inseriti.Tra l’altro c’è da
aggiungere che a partire da dicembre diversi degli attuali Direttori
Generali Regionali lasceranno per raggiunti limiti di età come nel caso
di Ruggero Pentrella e a seguire nei mesi successivi Pasquale Malara,
Laura Napoleone,Liliana Pittarello, Roberto Di Paola e altri
ancora.Questo significa che si libereranno altri posti da conferire con
ulteriori incarichi ad interim in una prima fase e successivamente con
lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi da Dirigente ancora
validi, praticamente tutti, che permetteranno di colmare le vacanze che
si annunciano numerose.Ovviamente questo significa che molti degli
attuali Dirigenti di seconda fascia avranno la possibilità di
concorrere alla nomina per Direttore Generale.Nel mese di marzo
scatterà l’attuazione della norma sui 40 di “servizio contributivo”
tanto è vero che i Dirigenti che stanno firmando adesso i contratti, lo
stanno facendo con la clausola già inserita dei 40 anni che com’è noto
prevede la risoluzione unilaterale dei contratti di lavoro con un
preavviso di 6 mesi.Le lettere sono già reimpostate, mancano solo i
nomi dei Dirigenti a cui sarà recapitata, ma li conosciamo tutti, e a
settembre partiranno per far decorrere i 6 mesi di preavviso.Pertanto
alla fine di marzo ci sarà un ricambio generazionale corposo che
riguarderà non solo i Dirigenti di seconda fascia quali Soprintendenti,
Direttori di Archivi , Biblioteche e servivi vari ma anche altri
Direttori Generali Regionali.A questo si aggiunge anche il fatto che
nell’arco di poco più di due anni anche molti degli attuali Direttori
Generali centrali avranno maturato i c.d. 40 anni contributivi e quindi
anche loro lasceranno il Mibac.In buona sostanza nell’arco di un
biennio questo Ministero vedrà cambiare completamente nomi e volti dei
Dirigenti generali e di seconda fascia che hanno gestito le strutture
centrali e periferiche del Mibac.Agli attuali nominati, va il nostro
augurio di buon lavoro per l’avvio di una stagione di cambiamenti che
inciderà notevolmente sulle sorti del sistema dei beni culturali del
paese e loro dovranno dimostrare di essere all’altezza delle sfide che
si dovranno affrontare.La Uil continuerà come sempre le proprie
battaglie per una amministrazione che dovrà essere sempre più
efficiente, veloce e soprattutto trasparente e pur nel rispetto delle
persone , continueremo a denunciare tutti i casi di mala gestione, di
ritardi e/o omissioni che si potrebbero verificare poiché la funzione
del sindacato oltre alla tutela dei diritti è anche quella del
controllo del funzionamento della macchina pubblica che nel caso dei
beni culturali, almeno per noi rappresenta una parte
importante.                                                                      

Gianfranco Cerasoli

Segretario Generale

L’ELENCO COMPLETO DELLE NOMINE

SEGRETARIATO GENERALE 

Dirigente Generale di Staff CLAUDIO STRINATI  

SERVIZI

Servizio I Coordinamento e studi GIANNI BONAZZI 

Servizio II Servizio ispettivo STEFANO REZZI (Capo degli ispettori)

ANNA MARIA AFFANNI, GIUSEPPE ANDREASSI, LUIGI LONDEI, PETRANGELI PIA, ANTONELLI GIACOMO, AREZZO TREFILETTI, CALANDRA ELENA, GAGLIARDO GATTO, LEONE MARIA ANTONIETTA, MARTINES GIANGIACOMO, MURTAS VALENTINA, ROBUSTELLI FIORELLA, ROMANO, SALERNI ANNA, VENTURA FRANCESCO  

Istituti centraliIstituto centrale per il catalogo e la documentazione LAURA MORO

Opificio delle pietre dure ISABELLA Lapi 

Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario ARMIDA BATORI 

Istituto dotato di autonomia speciale

Istituto superiore per la conservazione ed il restauro GISELLA CAPPONI 

DIREZIONE GENERALE ORGANIZZAZIONE AFFARI GENERALI INNOVAZIONE BILANCIO E PERSONALE

Servizio I Affari generali, sistemi informativi e tecnologie innovative ANNA MARIA ORSINI

Servizio II Bilancio e programmazione PAOLO DANGELI

Servizio
III Risorse aggiuntive nazionali e comunitarie per le politiche di
sviluppo, organizzazione e semplificazione posto congelato

Servizio
IV – Concorsi e assunzioni, mobilità, relazioni sindacali, formazione e
aggiornamento professionale del personale posto congelato

Servizio V Ordinamento, stato giuridico e trattamento economico del personale CATERINA LINARES

Servizio VI Contenzioso e procedimenti disciplinari relativi al personale ONOFRIO SPALLA

 DIREZIONE GENERALE ALLA VALORIZZAZIONE

Servizio I Valorizzazione del patrimonio culturale, programmazione e bilancio MANUEL GUIDO

Servizio II Comunicazione e promozione del patrimonio culturale ETTORRE ANDREA

 DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’ Sevizio I Affari generali, programmazione, bilancio e personale GIUSEPPE BILARDI

Servizio II – Tutela del patrimonio archeologico    ANGELO MARIA ARDOVINO

Servizio III – Gestione e circolazione internazionale del patrimonio archeologico JEANETTE PAPADOPOULOS 

Istituti nazionali

Soprintendenza al Museo nazionale preistorico ed etnografico “L. Pigorini” – con sede a Roma MARIA ANTONIETTA FUGAZZOLA

Museo nazionale d’arte orientale – con sede a Roma BARBERA MARIA ROSARIA 

Alla Direzione generale per le antichità afferiscono: Istituti dotati di autonomia speciale

Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei MARIA ROSARIA SALVATORE

Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma ANGELO BOTTINI  

DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEE

Servizio I Affari generali, programmazione, bilancio e personale MARIA ASSUNTA LORRAI

Servizio II Tutela del patrimonio architettonico RENATO COSTA

Servizio III Tutela del patrimonio storico-artistico ed etnoantropologico DANIELA PORRO

Servizio IV Tutela e qualità del paesaggio DANIELA SANDRONI

Servizio V Architettura e arte contemporanee MARIA GRAZIA BELLISARIO 

Istituti nazionali

Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea – con sede a Roma MARIA VITTORIA CLARELLI

Istituto nazionale per la grafica – con sede a Roma SERENITA PAPALDO poi ANTONIETTA FUSCO 

Alla Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee afferiscono: 

Istituto centraleIstituto centrale per la demoetnoantropologia STEFANIA MASSARI  

Istituti dotati di autonomia speciale

Soprintendenza
speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda
lagunare CATERINA BON VALSASSINA

Soprintendenza
speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Napoli LORENZA MOCHI ONORI

Soprintendenza
speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Roma ROSSELLA VODRET

Soprintendenza
speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e
per il Polo museale della città di Firenze CRISTINA ACIDINI 

DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI

Servizio I Affari generali, programmazione, bilancio e personale MARIA FAVARA

Servizio II Tutela e conservazione del patrimonio archivistico BIDOLLI ANNA MARIA

Servizio III Studi e ricerca FERRARA PATRIZIA  

Soprintendenza archivistica per la Sicilia – con sede a Palermo GIUSEPPINA GIORDANO Archivio di Stato di Catania ALDO SPARTI

Archivio di Stato di Palermo CLAUDIO TORRISI

Soprintendenza archivistica di Trento (POSTO CONGELATO)           

Alla Direzione generale per gli archivi afferiscono: 

Istituto centrale per gli archivi MARINA GIANNETTO 

Istituto dotato di autonomia speciale Archivio centrale dello Stato AGOSTINO ATTANASIO

 DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE

Alla Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore

Servizio I Affari generali, programmazione, bilancio e personale MACRI’ NICOLA

Servizio II Patrimonio bibliografico ed Istituti culturali BENINTENDE ANGELA

Servizio III Diritto d’autore e vigilanza sulla SIAE MARIA CONCETTA CASSATA

Istituti centraliIstituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le      informazioni bibliografiche ROSA CAFFO

Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi MASSIMO PISTACCHI

Istituti dotati di autonomia specialeBiblioteca nazionale centrale di Roma OSVALDO AVALLONE

Biblioteca nazionale centrale di Firenze IDA FONTANA

Centro per il libro e la lettura FLAVIA CRISTIANO  

DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO DAL VIVO

Servizio I Attività liriche e musicali GRAZIANO ENRICO

Servizio II Attività teatrali MASSIMO BARALDI

Servizio III Attività di danza, circensi e dello spettacolo viaggiante NEREA COLONNELLI 

DIREZIONE GENERALE CINEMA

Servizio I Affari generali, programmazione, bilancio e personale NICOLA BORRELLI

Servizio II Produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche TROCCOLI MARIA GIUSEPPINA

Servizio III Promozione delle attività cinematografiche in Italia ed all’estero MARINA D’ANDREA 

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo – con sede a Chieti ANDREA PESSINA

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Abruzzo – con sede a L’Aquila LUCA MAGGI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Abruzzo – con sede a L’Aquila LUCIA ARBACE

Archivio di Stato de L’Aquila FERRUCCIO FERRUZZI  

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata – con sede a Potenza DE SIENA ANTONIO

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata – con sede a Potenza ATTILIO MAURANO

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata – con sede a Matera interim SALVATORE ABITA

Soprintendenza archivistica per la Basilicata – con sede a Potenza posto CONGELATO   

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria – con sede a Reggio Calabria LUIGI LA ROCCA

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Cosenza,
Catanzaro e Crotone – con sede a Cosenza GIUSEPPE STOLFI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Reggio
Calabria e Vibo Valentia – con sede a Reggio Calabria ROBERTO BANCHINI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria – con sede a Cosenza FABIO DE CHIRICO   

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta – con sede a Salerno MARIA LUISA NAVA

Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia[1] – con sede a Napoli STEFANO GIZZI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Salerno
e Avellino – con sede a Salerno GIUSEPPE ZAMPINO

Soprintendenza
per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento – con sede a
Caserta RAFFAELLA DAVID

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di
Salerno e Avellino – con sede a Salerno SALVATORE ABITA

Soprintendenza archivistica per la Campania – con sede a Napoli LUISA STORCHI

Archivio di Stato di Napoli IMMMA ASCIONE

Archivio di Stato di Salerno FELICITA DE NEGRI

Biblioteca nazionale di Napoli MAURO GIANCASPRO   

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA ROMAGNA Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna – con sede a Bologna LUIGI MALNATI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bologna,
Modena e Reggio Emilia – con sede a Bologna PAOLA GRIFONI

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Parma e Piacenza – con sede a Parma LUCIANO SERCHIA

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Ravenna,
Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini – con sede a Ravenna ANTONELLA RANALDI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di
Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini – con sede a Bologna
LUIGI FICACCI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di
Modena e Reggio Emilia – con sede a Modena MARIO SCALINI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di
Parma e Piacenza – con sede a Parma LUCIA FORNARI SCHIANCHI

Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna – con sede a Bologna STEFANO VITALI

Archivio di Stato di Bologna ELISABETTA ARIOTI

Archivio di Stato di Modena EURIDE FREGNI

Biblioteca Estense universitaria di Modena LUCA BERLINGIERI  

Biblioteca Palatina di Parma ANDREA DI PASQUALE    

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia – con sede a Trieste SIMONETTA BONOMI

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia – con sede a Trieste LUCA RINALDI

Soprintendenza
per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia
Giulia – con sede a Trieste forse un interim FABRIZIO MAGANI?

Soprintendenza archivistica per il Friuli Venezia Giulia – con sede a Trieste TATO

Biblioteca statale di Trieste ( POSTO CONGELATO)   

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO

Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio – con sede a Roma MARINA SAPELLI RAGNI

Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale – con sede a Roma ANNA MARIA MORETTI

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma – con sede a Roma FEDERICA GALLONI

Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo – con sede a Roma MAURIZIO GALLETTI

Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Lazio[2] – con sede a Roma ANNA MARIA IMPONENTE

Soprintendenza archivistica per il Lazio – con sede a Roma DONATO TAMBLE’

Archivio di Stato di Roma EUGENIO LO SARDO

Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma MARIA CRISTINA DI MARTINO

Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma CRISTINA MISITI

Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma STEFANIA MURIANNI

Biblioteca Vallicelliana di Roma MARIA CONCETTA PETROLLO 

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